venerdì 10 settembre 2010

ETHEL LILIAN VOYNICH E I RICERCATORI DELL’OPERA PERDUTA

di Alessandro Farsetti

Abstract

Si darà una breve presentazione della scrittrice irlandese Ethel Lilian Voynich (1864-1960), diventata famosa dalla seconda metà del Novecento nei paesi filocomunisti, soprattutto in Unione Sovietica e nella Repubblica Popolare Cinese, grazie al romanzo The Gadfly [Il Tafano]. Fonte di interesse del libro – che nei paesi anglosassoni, dove è stato pubblicato per la prima volta, ha avuto un discreto successo – è l’ambientazione e il contesto storico trattato: l’Italia del Risorgimento. Dopo aver accennato alla trama, passeremo in rassegna tutte le informazioni sul libro che sono state scoperte finora. Nel corso dell’esposizione si cercherà inoltre di evidenziare i motivi che ci spingono a voler proporre al pubblico italiano l’opera di un’autrice pressoché sconosciuta.


Nell’ultimo anno mi sono imbattuto in un romanzo praticamente ignoto in Italia, scritto da un’autrice ancora più ignota. Le circostanze che mi hanno portato a questa scoperta sono così particolari che vale la pena raccontarle.

Nel 2009, a febbraio, quando ancora frequentavo il secondo anno della laurea specialistica a Forlì, ho conosciuto a lezione un ragazzo di Novgorod, approdato in Italia tramite il programma “Erasmus Mundus” per errore: Romàn – questo il suo nome – non parlava italiano. In quell’occasione ho scambiato con lui quel numero di parole sufficienti a farci capire che i nostri caratteri non potevano essere amici. Poi niente o quasi fino a una giornata di inizio giugno: lo incontro per caso presso la sede principale dell’università e lui si fa di colpo loquace come una cicala. Si meraviglia con me per aver riscontrato la totale assenza in libreria di un romanzo, scritto da una scrittrice irlandese, famosissimo in Russia e, soprattutto, ambientato in Italia. Lui mi consiglia di cercarlo in inglese, leggermelo, e poi dirgli cosa ne penso. “Un libro bellissimo”, mi dice e “incredibile che, a quanto ne so, non sia mai stato tradotto in italiano”. Curiosità e destino si sono presi a braccetto: ho letto il romanzo e dopo un po’ l’ho tradotto.

Il romanzo è The Gadfly [Il Tafano] e l’autrice è Ethel Lilian Voynich.


Ambientato nel periodo risorgimentale, il libro narra la storia di Arthur, studente all’università di Pisa; è un diciannovenne guidato dalle passioni dell’età: l’amore per l’Italia, che lo porta a sposare la causa unitaria, aderendo alla Giovine Italia; l’amore per Dio, che trova espressione nell’ardente fede cattolica sotto la guida spirituale del venerato Don Lorenzo Montanelli, noto come figura molto ieratica e destinato a diventare cardinale; l’amore intenso per Gemma, membro della Giovine Italia pure lei e soprattutto sua amica d’infanzia.

Una serie di eventi porta all’arresto di Arthur, il quale poi scopre di essere stato tradito da un prete al quale ha fatto delle rivelazioni in confessionale sulle azioni del partito. Ad ogni modo, poiché dopo la scarcerazione tutti i suoi compagni, Gemma compresa, lo credono un traditore, Arthur prende la risoluzione di suicidarsi. Prima che succeda l’irreparabile, scopre però di essere il figlio segreto di Don Montanelli. È l’ultima goccia: sconcertato dal comportamento dei due ministri della Chiesa e dall’apparente assenza di una giustizia divina, il giovane diventa ateo, simula un suicidio e sale come clandestino su una nave per Buenos Aires. Così, per tredici anni, di lui non sappiamo niente. Ricompare nelle vesti di un vero e proprio Conte di Montecristo: il suo nome è ora Felice Rivarez, ma tutti lo chiamano il Tafano, celebre scrittore satirico dalla penna pungente e rivoluzionario che partecipa ai moti rivoluzionari. Da questo punto inizia il romanzo vero e proprio: perché Arthur è tornato, che intenzioni ha? Si tratta meramente della volontà di partecipare alla realizzazione di un’Italia libera e unita?


Mentre leggevo il libro scavavo sul web, sperando di trovare informazioni sull’autrice e sul testo. La cosa che mi ha colpito di più è stata la scoperta di un saggio in italiano del 2006 che parlava del romanzo; l’autore dello scritto è Stefano Piastra, professore dell’Università di Bologna. Qualche mese fa ho avuto il piacere di conoscerlo e in quell’occasione ho saputo che il suo campo di studi era ben distante dalla letteratura, ma anche lui, come me, si era imbattuto per caso in quest’opera, ambientata nel suo piccolo comune natale dell’Appennino romagnolo, Brisighella; attraverso il professore ho appreso una gran quantità di particolari legati al romanzo e all’autrice, oltre all’esistenza di un suo secondo articolo del 2009. Il nostro incontro si è chiuso con l’impegno da parte di entrambi di far ‘rivivere’ questa autrice dimenticata, facendola conoscere al maggior numero possibile di persone, ora più che mai data l’imminente ricorrenza dei 150 anni dall’Unità d’Italia, uno dei temi principali del libro. Detto ciò, aspettando di riuscire a vedere pubblicata la traduzione e a organizzare eventi dedicati al romanzo, voglio di seguito fornire un compendio di tutte le informazioni raccolte nell’ultimo anno, per la maggior parte delle quali sono debitore al prof. Piastra.


Ethel Lilian Voynich – Boole il suo cognome da nubile – nasce a Cork (Irlanda) nel 1864, quinta figlia del matematico George Boole (fondatore della logica matematica) e di Mary Everest (nipote di George Everest, geografo a cui è dedicato il nome della montagna omonima).

Dopo la morte del padre qualche mese dopo la nascita di Ethel, la famiglia Boole si trasferisce a Londra. Nel 1879, all’età di 15 anni, la giovane viene a contatto con le opere di Giuseppe Mazzini; il patriota italiano diventa il suo eroe ideologico, tanto è l’entusiasmo con cui legge i suoi scritti.

A 18 anni, ricevuta una piccola eredità, si trasferisce a Berlino per studiare pianoforte e composizione musicale alla prestigiosa Hochschule für Musik (oggi Universität der Künste). Durante lo stesso soggiorno Ethel Lilian legge un libro del populista-rivoluzionario russo – al tempo esule in Italia – Sergej Kravčinskij (detto anche Stepnjak), intitolato Podpol’naja Rossija (inizialmente edito in italiano come La Russia sotterranea).

Tornata nel 1885 a Londra, dopo 3 anni in Germania, Ethel Lilian inizia a frequentare gli ambienti semi-clandestini della città. Conosce di persona Kravčinskij, rifugiatosi nel frattempo in Inghilterra, dal quale apprende il russo e il grave stato di repressione dell’Impero zarista.

Sempre più interessata alla questione, dal 1887 al 1889 Ethel Lilian soggiorna in Russia, dove insegna inglese e pianoforte ai bambini. Nello stesso periodo stringe amicizia con persone che poi per motivi politici finiscono in carcere o sono deportati in Siberia; quando va a trovarli, la giovane irlandese viene a contatto con la dura realtà zarista, fatta di violazione dei diritti umani e assenza di libertà. Con tutta probabilità a questo soggiorno risale la conoscenza del marxista Plechanov.

Di ritorno in Inghilterra, il suo ardore rivoluzionario è potenziato: diventa amica di Eleonor Marx, figlia del filosofo, conosce Engels, fonda con Kravčinskij la Society of Friends of Russian Freedom e la rivista Free Russia. Sempre tramite Kravčinskij conosce a Londra nel 1890 il futuro marito Wilfred Michael Voynich, rivoluzionario anti-zarista di origini polacche e antiquario (famoso tutt’oggi per il controverso “Manoscritto Voynich”: un originale in una lingua sconosciuta o un artefatto?). Nel 1902 si sposeranno e gestiranno una libreria antiquaria, attività che rappresenterà anche una copertura per esportare illegalmente all’estero (e soprattutto in Russia) libri e materiale di propaganda rivoluzionaria.

Il legame della Voynich con la Russia è testimoniato dalle tante traduzioni in inglese di opere letterarie di Gogol’, Ostrovskij, Dostoevskij, Lermontov, Saltykov-Ščedrin (del quale è stata al funerale nel 1889), Garšin e Kravčinskij. Nel 1911 traduce anche le poesie di Taras Ševčenko.

Nel frattempo, inizia anche l’attività di scrittrice. Il suo libro di esordio, The Gadfly – pubblicato a New York e a Londra nel 1897 – viene unanimemente giudicato il suo miglior lavoro. Per controllare i dettagli della sua ambientazione, l’autrice ha anche soggiornato tra Bologna e Firenze da aprile ad agosto 1895. Altri romanzi sono Jack Raymond (1901), Olive Latham (1904) e An Interrupted Friendship (1910), i quali non incontrano lo stesso favore di The Gadfly.

Nel 1915 il marito decide di trasferirsi per affari a New York; Ethel Lilian lo raggiunge attorno al 1920. In America pubblica il suo ultimo romanzo (Put off my shoes, 1945) e, soprattutto, ritorna alla sua passione originaria, la musica: compone ballate, composizioni per orchestra e musica sacra.

Rimasta vedova, la sua salute va deteriorandosi a partire dalla metà degli anni ’50. Nello stesso periodo, dimenticata dalla critica inglese e americana, scopre con meraviglia che il suo primo romanzo, The Gadfly, l’ha resa una delle scrittrici straniere più famose in URSS.

Ethel Lilian Voynich muore di polmonite nel 1960, a New York, all’età di 96 anni.


L’uscita del romanzo negli USA e in Inghilterra nel 1897 viene salutata generalmente con favore dalla critica anglosassone. Bertrand Russell, tra i più entusiasti, arriva ad affermare che si tratta del romanzo più avvincente mai scritto in lingua inglese. All’esatto opposto, Joseph Conrad, tra i pochi a darne un giudizio negativo, stronca il libro perché troppo melodrammatico. Dopo un breve periodo di notorietà, però, l’opera passa in secondo piano. Detto ciò, nel mondo anglosassone (e soprattutto negli USA) il romanzo viene pubblicato ancora oggi (ultima ristampa: 2010, Indo-European Publishing). Comunque sia, The Gadfly non è molto conosciuto in Occidente: in Italia si segnala una vecchia traduzione di Aldo Tortora del 1956 per una piccola casa editrice (Parenti Editore, Firenze) con il titolo Il figlio del cardinale. Il libro, che comprende pure una lunga prefazione di Stefano Canzio (storico del Risorgimento, pronipote di Giuseppe Garibaldi), non è andato però oltre la prima edizione ed è censito solo in 19 biblioteche italiane.

La grande fama del romanzo è invece legata alla (pur riduttiva) lettura marxista che ne è stata data dalla propaganda sovietica. Ciò è alla base del successo in tantissimi altri paesi che nel periodo della Guerra Fredda entreranno sotto l’area di influenza comunista, soprattutto negli stati dell’Europa orientale (compresa la Repubblica Democratica Tedesca),[1] nella Repubblica Popolare Cinese e a Cuba (si veda El Tàbano, Editorial Arte y Literatura, La Habana, 2005). In breve, il romanzo è stato tradotto in più di 20 lingue per oltre 100 edizioni. Nell’epoca comunista, The Gadfly rappresentava tra l’altro una lettura obbligatoria in URSS, cosicché si stima che almeno 250 milioni di persone lo abbiano letto. Per di più, nel 1905, sul periodico liberale «Russkaja mysl’» [Il pensiero russo] si scrive che il romanzo (edito in Russia già nel 1898) ha raggiunto un gran numero di lettori ed è diventato il libro preferito delle classi lavoratrici: “Non è raro oggi trovare Il Tafano nelle case dei contadini”, si legge sul periodico. Nella maggioranza dei documenti si parla della straordinaria popolarità del romanzo: nei primi del Novecento Ovod [traduzione russa di The Gadfly] veniva sfruttato per fini propagandistici tra gli operai progressisti.

Nonostante questo aspetto, il libro è tutt’oggi molto amato per motivi non politici. Ne è una prova in rete il social network Facebook, in cui è presente un gruppo sul romanzo che conta all’oggi 1100 iscritti in tutto il mondo (soprattutto russi, ma anche cinesi, vietnamiti, addirittura iraniani): i commenti sono entusiastici e non fanno riferimento alla politica, bensì alla bellezza della storia narrata. C’è chi ha pianto per la sorte del protagonista, c’è chi addirittura afferma che questo romanzo gli ha cambiato la vita.

Aldilà del romanzo in sé e per sé, è ricca e varia l’afterlife di The Gadfly, aspetto che ha spesso contribuito a rendere più popolare il libro. Già nel 1898, un anno dopo la pubblicazione del romanzo, George Bernard Shaw ne ricava un adattamento teatrale: The Gadfly or the Son of the Cardinal, dramma oggi poco conosciuto (si segnala però una rappresentazione a New York nel dicembre 2009 da parte del Gingold Theatrical Group). Inoltre, sul The New York Times del 1 agosto 1899 si parla di un altro dramma ricavato da The Gadfly e che sarebbe dovuto andare in scena a settembre dello stesso anno al Wallack’s Theatre di New York. Addirittura, nel catalogo della Biblioteca Statale Russa si rileva una trasposizione teatrale in russo prima della Rivoluzione: Ovod, drama v 4 dejstvijach [Il Tafano, dramma in 4 atti] del 1916 di un certo Zolotarëv.

Il primo film di cui si hanno notizie è un muto sovietico del 1928, Krazana [Il Tafano], del grande regista georgiano Kote Mardjanishvili. Segue poi il colossal del 1955, Ovod, con la regia di Aleksandr Fajncimmer; è importante notare che The Gadfly Suite, Op. 97a, colonna sonora del film realizzata da Dmitrij Šostakovič, è ancora oggi una delle musiche più eseguite del famoso compositore. In ambito sovietico si segnala poi Ovod (1980) di Nikolaj Maščenko, e infine Rivares, film del regista georgiano Bidzina Chkheidze datato 1987. Fuori dall’URSS si ricorda almeno una pellicola in Cina: Niumang di Wu Tian Ming (2004), telefilm per la televisione cinese. Sempre in Cina, è stata rilevata almeno una trasposizione teatrale in mandarino, di data ignota, che è tutt’ora messa in scena con una certa frequenza nei principale teatri cinesi (si ricorda a tal proposito una rappresentazione del 2006 al Huanghuagang Theatre di Canton).

Prima con Šostakovič abbiamo già accennato al connubio tra il romanzo e la musica; adesso ricordiamo che sono presenti anche due melodrammi: Ovod, opera v 4 aktach [Il Tafano, opera in 4 atti) di Aleksandr Ziks del 1930 e Ovod, opera v 4 dejstvijach, 7 kartinach [Il Tafano, opera in 4 atti e 7 quadri] di Antonio Spadavecchia (famoso compositore sovietico, nato da genitori italiani), datato 1958. Al 1970 risale un balletto del compositore Aleksandr Černov, e nel 1983 ne viene fatto addirittura un rock musical da parte di Aleksandr Kolker.


A chiusura dell’articolo proponiamo un curioso quanto inaspettato aneddoto di Indro Montanelli, riportato nella biografia dell’autore. Il caso vuole che nel 1935 Montanelli capiti a Londra, a casa di una giovane donna (guarda caso) irlandese, di nome (guarda caso) Ethel; ovviamente non si tratta della Voynich (ultrasettantenne in quel periodo!). Si deve sapere che Montanelli avrà un figlio illegittimo con questa Ethel; alle pagg. 422-423 il giornalista dice:

Ma sai perché [Ethel] soprattutto mi affascinò? Perché a Londra, quel pomeriggio a casa sua, insistette per leggermi alcune parti di un lungo racconto che, m’aveva detto, assolutamente mi riguardava. S’intitola The Gadfly, che vuol dire tafàno, una persona che ti perseguita. In Italia, credo, che lo conoscano in pochi… L’autrice, Ethel Boole Voynich, era una sorta di veggente, sposata a un russo-polacco, Wilfried M. Voynich, che viveva a Roma […]. [Il racconto] è del 1897. Mentre Ethel me lo leggeva a voce alta, mi s’accapponava la pelle. Sembrava che la Voynich avesse vaticinato la mia vita, mescolandone gli elementi che, pur disordinatamente, ci sono tutti: la notorietà, il giornalismo, la ribellione, la ricchezza. Sembrò predirmi quello che sarei voluto diventare, famoso e ricco, come il coprotagonista di The Gadfly. Cioè un prete, di cognome Montanelli, padre di Arthur, un suo figlio illegittimo di cui ignora l’esistenza [sic], avuto da un’inglese. L’azione si svolge intorno al 1830. Arthur non sa che Montanelli è suo padre, gli si presenta diciannovenne come seminarista [sic]. Un giorno gli confessa che ammira Mazzini, è affiliato alla Giovine Italia, vuol battersi per cacciare gli stranieri dalla penisola. Montanelli di lì a poco diventa vescovo, va a Roma. Arthur dopo qualche tempo finisce agli arresti, scopre per caso che Montanelli è suo padre. Scappa di prigione [sic], comincia a scrivere, diventa un brillante giornalista clandestino, si scatena contro gli austriaci, Pio VIII e il successore Gregorio XVI. La sua penna è affilata, piccante, assassina. Arthur del resto compie anche attentati, uccide. Viene attivamente ricercato.

Montanelli prosegue con ricordi più o meno esatti, mischiando la storia del libro a particolari della propria vita. Ciò nonostante, ci sembrava doveroso far notare come anche per un personaggio illustre del secolo scorso questo romanzo abbia avuto un ruolo così importante nella sua esistenza. Crediamo quindi che sarebbe un peccato lasciare un’opera del genere nell’oblio, sarebbe un peccato ignorarla senza provare a leggerla.


Bibliografia

ANONIMO, “The Gadfly” and its Author, «New York Times», 20 giugno 1898.

ANONIMO, “The Gadfly” dramatized, «New York Times», 1 agosto 1899.

BLEVINS, Pamela, Ethel Voynich. Revolutionary, Novelist, Translator, Composer, 2005, sul sito

http://www.musicweb-international.com/classrev/2005/Feb05/Voynich.htm

DAVIES, Laurence J., Conrad, Ethel Voynich, and the Mutton-chop of History in The Ugo Mursia Memorial Lectures: Second Series, 16-18 September 2004, Session II, Centenary of Nostromo.

NOVIČICHIN, Evgenij, Ethel Lilian Voynich, anglijskaja pisatel’nica, sul sito http://istram.ucoz.ru/publ/34-1-0-155

PIASTRA, Stefano, Luoghi reali e luoghi letterari: Brisighella in The Gadfly di Ethel Lilian Voynich, «Studi Romagnoli», LVII, Cesena, Stilgraf, 2006.

– Il romanzo inglese di Brisighella: Nuovi dati su The Gadfly di Ethel Lilian Voynich, «Studi Romagnoli», LVII, Cesena, Stilgraf, 2009.

STAGLIENO, Marcello, Montanelli: novant’anni controcorrente, Milano, Mondadori, 2001.

TARATUTA, Evgenija, Our friend Ethel Lilian Boole/Voynich, Translated from the Russian by Séamus Ó Coigligh with additional notes, 2008, sul sito http://www.corkcitylibraries.ie/media/SOCoiglighwebversion172.pdf

VOINIC, Ethel Lilian, Il figlio del Cardinale, Firenze, Parenti, 1956.

VOJNIČ, Etel’ Lilian, Ovod, Moskva, IF KUbK-a, 1994

VOYNICH, Ethel Lilian The Gadfly, New York, Henry Holt and Company, 1897.



[1] In Germania viene pubblicato tutt’oggi. Ultima edizione rinvenuta: Der Sohn des Kardinals, Berlin, Neues Leben, 2005.